martedì 29 agosto 2017

Cavi CPR

Norma CEI 64-8 dalla Variante V4, pubblicata il primo giugno 2017

art. 527.1.3 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco almeno pari a Eca secondo CEI 50575 (CEI 20-115) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.
I cavi destinati ad altro uso in grado di superare le prove della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.

art 527.1.4 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575 devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.
I cavi destinati ad altro uso che non siano in grado di superare almeno la prova di non propagazione della fiamma della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.

751.04.2.8a Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio
Per le condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) facenti parte delle opere da costruzione, la propagazione dell’incendio lungo le stesse deve essere evitata in uno dei modi indicati nei punti a), b), c) seguenti:

a) utilizzando cavi con classe di reazione al fuoco Eca (CEI EN 50575) quando
- sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei tratti in cui seguono lo stesso percorso, oppure
- i cavi sono installati individualmente in tubi protettivi o involucri con grado di protezione almeno IP4X;
b) utilizzando cavi installati in fascio con classe di razione al fuoco almeno pari a Cca-s3,d1,a3 (EN 50575); peraltro, qualora essi siano installati in quantità tale da superare la quantità di cavo calcolato secondo le prescrizioni della Norma EN 50399 per le prove, devono essere adottati provvedimenti analoghi a quelli indicati in c);
c) adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella norma CEI 11-17. Inoltre, devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio…


Cavi Fca
Cavi con classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575. Utilizzo solo in ambienti ordinari, se “limitati a lunghezze brevi per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e senza passare da un ambiente chiuso a un altro“(art. 527.1.4), oppure incassati in strutture incombustibili (commento all’art. 527.1.4).

Cavi Eca
Ex cavi non propaganti la fiamma (Norma CEI 20-35). Possono essere installati negli ambienti ordinari e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio a patto che siano rispettate le condizioni prescritte dall’art. 751.04.2.8a della Norma CEI 64-8.

Cavi Cca-s3,d1,a3
Ex cavi non propaganti l’incendio (Norma CEI 20-22). Possono essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura portante combustibile o per presenza di materiale infiammabile o combustibile (carico d’incendio).

Cavi Cca-s1b,d1,a1
Ex cavi LS0H, adatti all’impiego negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per le tre tipologie.

Cavi B2ca-s1a,d1,a1
Cavi destinati all'installazione in ambienti dove il rischio relativo all’incendio è particolarmente elevato, come gallerie, aerostazioni o metropolitane. 


venerdì 3 febbraio 2017

Classificazione VAD

Classificazione degli indicatori luminosi VAD:

C = Ceiling mounted (montaggio a soffitto)
Esempio un dispositivo VAD C-3-12 è indicato per montaggio a soffitto ad altezza massima 3mt con copertura cilindrica di 12mt di diametro

W = Wall Mounted (montaggio a parete)
Esempio un dispositivo VAD C-3-1 è indicato per montaggio a parete ad altezza 2.4mt con copertura cuboide di 6x6 mt

O = Open class
Il volume di copertura è definito dal costruttore definendo: posizione raccomandata, orientamento, altezza minima e massima, dimensioni e geometria del volume di copertura.

mercoledì 1 febbraio 2017

Vorrei condividere con voi una perplessità:

Gli asili nido con oltre le trenta persone, sono soggetti ai controlli di prevenzione incendi e al DM 16/07/14. Il decreto prevede diverse tipologie di impianti di sicurezza tra cui l'impianto di allarme. Citando la norma l'impianto deve essere "in grado di diffondere avvisi e e segnali attraverso diversi canali di percezione sensoriale: segnali acustici eventualmente integrati da messaggi vocali [..] e segnali otici e/o messaggi visivi." Volendo ottimizzare i costi sostenuti, ottemperando adeguatamente all'obbligo di legge, mi chiedo se si possa utilizzare un impianto di allarme (generalmente utilizzato per l'incendio) di tipo convenzionale, costituito da componenti conformi alle norme di prodotto EN 54: centrale, pulsanti e segnalatori ottici/visivi con messaggistica idonea allo scopo, ad esempio "Evacuare il locale".

Generalmente gli asili sono ambienti piuttosto piccoli e l'installazione di un impianto di diffusione sonora per l'evacuazione, in una realtà in cui vige l'abitudine di diffondere tale messaggio vocalmente, mi sembra eccessivo oltreché oneroso e di difficile gestione e manutenzione/verifica.


Ho rivolto questo quesito all'illustre Dott. Carrescia ora chiedo a voi cosa ne pensate???

UNI/TR 11607

La Linea guida UNI/TR 11607, di recente pubblicazione, riguarda gli avvisatori d’allarme incendio acustici e luminosi e vuole dare un valido ausilio nella scelta progettuale più corretta come indicare anche taluni parametri per la loro copertura ai fini di garantire una più puntuale installazione.

Estratto, termini e definizioni:

VAD (Visual Alarm Device)
Dispositivo che genera luce lampeggiante per segnalare agli occupanti che esiste una condizione di allarme incendio

VID (Visual Indication Device)
Dispositivo che incorpora una sorgente luminosa intermittente/fissa alla scopo di indicare la natura dell'eventi di allarme attirandone l'attenzione come diminuzione del tempo di verifica, la segnalazione luminosa è utilizzata anche in ausilio alla segnalazione acustica.


La necessità di utilizzo di VID o VAD è determinata da esigenze di varia natura:

  • destinazione uso edificio
  • analisi del rischio
  • caratteristiche degli occupanti
  • specifiche di progetto
  • piano di emergenza
  • procedure di evacuazione

Nel caso di utilizzo di sistemi convenzionali occorre tenere in considerazione
alimentare gli avvisatori con apparati certificati EN 54-4
comandare gli avvisatori tramite uscite atte a garantire il monitoraggio della linea di interconnessione e il  controllo del funzionamento
calcolare gli assorbimenti in stato di riposo e di allarme

Formazione UNI