Le segnalazioni acustiche devono avere un livello acustico percepibile superiore di 5dB al di sopra del rumore ambientale; la percezione acustica da parte degli occupanti deve essere compresa tra 65 e 120dB; negli ambienti ove previsto che gli occupanti dormano la percezione alla testata deve essere di 75dB. Le segnalazioni acustiche devono essere accompagnate o sostituite da segnalazioni ottichein ambienti con rumore di fondo superiore a 95dB; in ambienti che utilizzano protezioni acustiche individuali e/o audioguide.
Le targhe ottico-acustiche sono una prerogativa prettamente italiana. Finalmente ora stiamo evolvendo e andando verso la sirena da loop eventualmente accompagnata da cartello e/o targa in plexiglass.
Blog contenitore di esperienze vissute sul campo, novità normative, leggi e quant'altro a sostegno di una cultura antincendio relativa alla protezione attiva.
martedì 31 marzo 2015
dal Decreto 81/08
Art.5
1. Per
l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g), e'
redatto un progetto. Fatta salva l'osservanza delle
normative piu' rigorose in
materia di progettazione, nei
casi indicati al comma 2, il progetto e' redatto da un
professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza
tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto, come
specificato all'articolo 7, comma
2, e' redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa
installatrice.
2.
Il progetto per l'installazione,
trasformazione e ampliamento, e'
redatto da un
professionista iscritto agli albi
professionali secondo le specifiche
competenze tecniche richieste,
nei seguenti casi:
[.......]
h) impianti
di cui all'articolo 1, comma 2,
lettera g), se sono inseriti in un’attività
soggetta al rilascio
del certificato prevenzione incendi
e, comunque, quando gli idranti
sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento
sono in numero pari o superiore a 10.
3.
I progetti degli
impianti sono elaborati secondo la regola dell'arte. I
progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e alle
indicazioni delle guide e alle
norme dell'UNI, del CEI o di altri
Enti di normalizzazione appartenenti
agli Stati membri dell'Unione europea
o che sono parti contraenti
dell'accordo sullo spazio economico europeo,
si considerano redatti secondo la regola dell'arte.
4. I progetti contengono almeno gli schemi dell'impianto e i disegni planimetrici nonche' una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o dell'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare.
Nei luoghi a maggior rischio di incendio e in quelli con pericoli di esplosione, particolare attenzione e' posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.
5. Se l'impianto a base di progetto e' variato in corso d'opera, il progetto presentato e' integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti, alle quali, oltre che al progetto, l'installatore e' tenuto a fare riferimento nella dichiarazione di conformità.
6. Il progetto, di cui al comma 2, e' depositato presso lo sportello unico per l'edilizia del comune in cui deve essere realizzato l'impianto nei termini previsti all'articolo 11.
4. I progetti contengono almeno gli schemi dell'impianto e i disegni planimetrici nonche' una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o dell'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare.
Nei luoghi a maggior rischio di incendio e in quelli con pericoli di esplosione, particolare attenzione e' posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.
5. Se l'impianto a base di progetto e' variato in corso d'opera, il progetto presentato e' integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti, alle quali, oltre che al progetto, l'installatore e' tenuto a fare riferimento nella dichiarazione di conformità.
6. Il progetto, di cui al comma 2, e' depositato presso lo sportello unico per l'edilizia del comune in cui deve essere realizzato l'impianto nei termini previsti all'articolo 11.
domenica 29 marzo 2015
DM 19.03.2015
Nel nuovo decreto DM 19.03.2015 "Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie" che va in sostituzione al DM 18.09.2002, è prevista la figura del RESPONSABILE TECNICO DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO per la predisposizione e attuazione del sistema di gestione dell'emergenza. Questa figura individuata dalla proprietà sarà in possesso di attestato di partecipazione al corso di specializzazione in cnformità al decreto del MI05.08.2011 e redigerà il sistema di gestione.
Il sistema conterrà una strategia comprensiva di budget impegnato ai fini della sicurezza antincendio, analisi di cause, pericoli e rischi per le persone, sistema di controlli preventivi, piano per la gestione delle emergenza, formazione e identificazione addetti settore antincendio.
Il sistema conterrà una strategia comprensiva di budget impegnato ai fini della sicurezza antincendio, analisi di cause, pericoli e rischi per le persone, sistema di controlli preventivi, piano per la gestione delle emergenza, formazione e identificazione addetti settore antincendio.
venerdì 27 marzo 2015
Come deve funzionare
Il documento di causa effetto è estremamente importante poichè riporta le relazioni tra le cause d'incendio e le attuazioni a servizio della gestione dell'emergenza. Ricordiamoci che è chi progetta l'impianto che deve dire come deve funzionare poichè solo lui ha considerato e analizzato la gestione dell'emergenza di concerto con il proprietario dell'attività, il tecnico di prevenzione incendi, il responsabile della sicurezza.
Non facciamo fare ai tecnici programmatori ciò che non gli compete.
La responsabilità è del progettista!
E' buona norma che il documento sia conservato presso l'attività produttiva.
Non facciamo fare ai tecnici programmatori ciò che non gli compete.
La responsabilità è del progettista!
E' buona norma che il documento sia conservato presso l'attività produttiva.
Impianti convenzionali
Gli impianti convenzionali si possono ancora usare?
Spesso per piccoli impianti non vale la pena utilizzare una centrale analogica indirizzata, anche se la tecnologia andrà verso quel mondo.
Allora ricordiamoci che la norma richiede:
Chiedendo al produttore le cartteristiche e le certificazioni richieste possiamo anche utiizzarla.
Spesso per piccoli impianti non vale la pena utilizzare una centrale analogica indirizzata, anche se la tecnologia andrà verso quel mondo.
Allora ricordiamoci che la norma richiede:
- la centrale deve essere a norma EN 54-2
- segnaltori manuali e sensori devono appartanere a zone distinte e devono essere singolarmente identificabili
- un linea non piuò avere più di 32 punti
- se la centrale non è sotto sorveglianza del personale occorre collegare ad apposita uscita un dispositivo che sia in grado di remotare l'allrme, quest'ultimo deve essere a norma EN 54-21
- l'uscita "C" predisposta per il collegamento di un dispostivo acustico deve possedere le caratteristiche di gestione e controllo elencate al punto 8.2.5 della norma UNI EN 54-2
Chiedendo al produttore le cartteristiche e le certificazioni richieste possiamo anche utiizzarla.
Uscite monitorate
Falsi allarmi
I falsi allarmi sono i nemici degli impianti di rivelazione incendi poichè mettono in discussione la loro utilità screditando la loro valenza incidendo pesantemente sull'attività produttiva aziendale.
E' necessario fare sempre una valutazione attenta e puntuale della tipologia d'incendio e delle caratteristiche fisiche e strutturali dell'ambiente circostante in modo da ridurre al minimo le possibilità che il sensore intervenga.
Esempi di falsi allarmi sono dati:
E' necessario fare sempre una valutazione attenta e puntuale della tipologia d'incendio e delle caratteristiche fisiche e strutturali dell'ambiente circostante in modo da ridurre al minimo le possibilità che il sensore intervenga.
Esempi di falsi allarmi sono dati:
- rivelatori lineari: disallineamenti, corpi fissi interposti nel funzionamento
- sensori di fumo: posizionamenti in ambienti con presenza di condensa e/o polvere d'ambiente
- sensori ad aaspirazione: polvere d'ambiente e sporcizia della tubazione
Capienza centrale
Una centrale non può supportare più di 512 punti di rivelazione. Quando si eccede questo limite è necessario dotarsi di più centrali per evitare che in caso di guasto non venga compromesso il funzionamento di tutto l'impianto.
In commercio ci sono diverse tipologie di apparecchiature, tipicamente le centrali possono essere messe in rete fra di loro, identificando un master ed uno slave, in modo che in caso di guasto la master possa servire anche la parte di impianto a valle di quella in default.
In commercio ci sono diverse tipologie di apparecchiature, tipicamente le centrali possono essere messe in rete fra di loro, identificando un master ed uno slave, in modo che in caso di guasto la master possa servire anche la parte di impianto a valle di quella in default.
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