giovedì 4 giugno 2015

Occorre sempre affrontare il problema quando si presenta

Riporto un articolo sul fatto quotidiano (qui il link) che riporta fondamentalmente la certificazione della apocalittica fesseria che è stata la riforma Gelmini sentenziata dal TAR. Questa riforma ha pesantemente inciso sugli istituti tecnici che si sono trovati ad avere meno ore di materie tecnico-specialistiche e ore di laboratorio, portando quindi ad un livello più basso l'istruzione secondaria superiore giustificando i tutto con un risparmio della spesa pubblica sugli insegnanti e senza rendere noto quali fossero gli effetti collaterali che si propagano dal mondo della scuola al mondo delle professioni.

Sembrerebbe dall'articolo che questo giudizio sia rimasto a riposare per ben due anni, anni in cui, dall'altro lato del fiume, le professioni hanno dovuto iniziare a riformarsi (e anche terminare, ma è un altro discorso) e decidere chi avrebbe potuto avere accesso all'albo professionale.

Lunghe discussioni, congressi, confronti per decidere che i diplomati Gelmini non avevano più le caratteristiche per rientrare negli albi e che per farlo dovevano laurearsi.

Alcuni giorni fa la sentenza depositata il 5.5.2015 che assegna al Ministero i 30 giorni per dare esecuzione all'annullamento dei programmi scolastici Gelmini ritornando per quadri orari e insegnamenti, a prima della Riforma

Tutti i diplomi emanati in questo lasso di tempo non hanno di fatto un valore. 

La cosa avvilente è che le cose stiano sempre lì a salare e alla fine di tutti chi ne fa le spese sono i cittadini e in questo caso i giovani che avrebbero potuto usufruire di una percorso generante una professione. Oltremodo poi la difficoltà a comprendere come i rappresentanti nazionali delle categorie non abbiano reagito alla riforma e peggio ancora non abbiano poi acquisito questo dato che da due anni girovagava negli ambienti politici, anni in cui si era impegnati a risolvere l'altro problema, anch'esso lasciato a salare, del riconoscimento del titolo e all'equiparazione del percorso di studi. 
Si è detto che dobbiamo miscelarci e fonderci alla comunità europea ma a maggior ragione bisogna partire dalle leggi interne e riformarle con un senso logico e con una visione ampia degli aspetti perchè all'interno dei nostri confini le leggi che sono in vigore finché ci son vanno rispettate. 

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